Van Gogh diceva: “Vedo che la natura mi parla, mi dice qualcosa come se stenografassi. In questa stenografia possono esserci parole indecifrabili, errori o lacune, ma qualcosa è rimasto di ciò che hanno detto quel bosco o quella spiaggia o quella figura”.
Quando mi ritrovai davanti ai calchi di Pompei, pensai: “l’uomo è riuscito a materializzare, le forme primordiali nascoste per secoli nel terreno, ma avrà saputo decifrare l’archetipo che la natura ha voluto tramandare alle coscienze dei secoli a venire?” Entrando in empatia con le forme e i dettagli di quei calchi, traspare la volontà di terra madre di comunicare all’uomo di rifugiarsi nel silenzio, di smettere di farsi immortale per vivere secondo il rumore estremo della vita e di entrare in comunione con essa che si rivela unico tempio di speranza.
Luogo: Pompei
Anno: 2019